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Legittimi due licenziamenti irrogati allo stesso lavoratore

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza del 20 gennaio 2025, n. 1376, ha statuito la legittimità dell’irrogazione di due distinti licenziamenti ad un lavoratore, sul presupposto che il secondo recesso sia basato su un fatto diverso e sconosciuto al datore di lavoro al momento dell’intimazione della prima sanzione espulsiva.

Nel caso di specie, un lavoratore ha impugnato i due distinti licenziamenti disciplinari irrogatigli, sebbene a distanza di soli pochi giorni uno dall’altro.

La Corte d’Appello ha dapprima rigettato la domanda, ritenendo da un lato non essere proporzionale il primo recesso, ma, dall’altro, legittimo il secondo.

La Suprema Corte, confermando la pronuncia espressa nel merito, ha rilevato che, nel caso in cui venga intimato ad un lavoratore un licenziamento individuale, è comunque ammissibile una successiva comunicazione di recesso dal rapporto: tale nuova sanzione espulsiva deve però essere fondata su un motivo diverso, sopravvenuto o, comunque, non conosciuto in precedenza dal datore.

Il secondo licenziamento non deve basarsi su di un fatto già noto al datore al momento del primo recesso, e deve inoltre basarsi su un autonomo procedimento disciplinare, così da evitare possibili e strumentali contestazioni «a catena» da parte del datore.